Progetti “pop” contro il degrato a Prato: laboratori ed arte

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La Regione Toscana e il Consiglio regionale hanno messo a disposizione circa 600mila euro per per contrastare il degrado e per una maggiore sicurezza urbana: Prato è fra i 5 capoluoghi coinvolti nel progetto. Creatività ed innovazione partiranno dalle zone “difficili” di Prato: via del Serraglio e Macrolotto


Firenze, Prato, Pisa, Lucca e Livorno: sono queste le 5 città coinvolte nel progetto toscano proprio a causa dell’alto tasso di delittuosità, superiore alla medie regionale.

“Si tratta di cinque progetti pilota dove la sicurezza si salda al recupero di ambienti e parti di città degradate – spiega l’assessore alla presidenza e alla sicurezza della Regione Toscana Vittorio Bugli – cinque progetti presentati dalle amministrazioni comunali ma anche, come nel caso di Livorno, da associazioni di categoria come la Confesercenti, sui quali stiamo lavorando da tempo per condividerne i contenuti”.*

Dei soldi messi a disposizione, 143.570 euro (di 179.462 previsti; il Comune di Prato da parte sua metterà 36.000 euro) sono stati accordati a Prato per il progetto di sicurezza urbana integrata, che punta sull’animazione e sull’arte, e coinvolgono la zona del MacrolottoZero e il centro, tra Via del Serraglio e Via Magnolfi.

Via Magnolfi
Veduta di Via Magnolfi

I due progetti di cui stiamo parlando sono Pop-up Lab Riapri la città” e POPART Macrolotto Zero”.

Il primo riguarderà la zona del centro città compresa tra via del Serraglio e via Magnolfi, ormai diventata una rinomata piazza di spaccio ma che presenta un notevole numero di fondi sfitti: il Comune dovrà mappare e segnalare questi fondi al Polo universitario di Prato, partner del progetto, che poi provvederà a mettere in contatto i proprietari dei fondi con i giovani (selezionati da un apposito bando) interessati ad avviare  qui attività creative ed innovative, anche solo di durata temporanea.

Anche il secondo ha come obiettivo quello di riutilizzare i vecchi spazi industriali del Macrolotto Zero per ospitare laboratori e residenze artistiche, così da trasformare una zona della città dequalificata da anni in un nuovo centro culturale ed artistico.

Il Macrolotto Zero, quartiere tra l’altro caratterizzato da una massiccia presenza della comunità cinese, sarà anche oggetto di un ulteriore progetto, ovvero BRIC la casina rossa del Macrolotto Zero” (per saperne di più vedi qui), che ruota intorno alla rigenerazione materiale e funzionale di un edificio dismesso nel cuore di questa zona per creare un centro di crescita collaborativa attraverso servizi di informazione e orientamento alla cultura: ad esempio, con la collaborazione della Biblioteca Lazzerini, sarà possibile accedere al prestito di volumi per ragazzi in italiano cinese e consultare riviste e quotidiani provenienti da tutto il mondo.

Al suo interno sarà presente anche un vero e proprio servizio di “portierato di quartiere“, che permetterà lo scambio di piccoli servizi a pagamento (come baby sitter, piccola sartoria, aiuti casalinghi) fra gli abitanti ma fornirà anche informazioni su ciò che accade nel quartiere e sulle sue future trasformazioni.

Queste iniziative hanno trovato riscontri più che entusiastici da parte dei due consiglieri regionali del Pd, Nicola Ciolini e Ilaria Bugetti, della quale riportiamo un breve commento:

E’ proprio l’approccio culturale la chiave di lettura che dobbiamo cogliere, perché per la prima volta a Prato di affronta il problema della sicurezza, non solo pensando alle forze dell’ordine, ma provando a ridisegnare il volto sociale e aggregativo di quelle parti della città che fanno i conti con il degrado e l’emarginazione. Del resto, credo che laddove si accenda un lampione e il luogo diventi più bello e vivibile, si combatta anche il degrado.

 

* Citazione da toscana-notizie.it

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